
La casa editrice Diastema (Associazione Diastema Studi e Ricerche) di Treviso, con il Patrocinio del Comune di Treviso e del Comune di Vittorio Veneto, organizza la prima edizione del concorso letterario intitolato al librettista Lorenzo Da Ponte, nato a Ceneda (Vittorio Veneto, TV), poeta di corte dell’imperatore Giuseppe II d’Austria e primo professore di letteratura italiana nella storia del Columbia College (attualmente Columbia University), la cui fama è legata soprattutto ai tre fortunatissimi drammi giocosi scritti per Mozart: Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte.
Il concorso ha lo scopo di promuovere e valorizzare testi narrativi che abbiano inequivocabili riferimenti e collegamenti con la musica, intesi nel senso più ampio: sono ammessi romanzi biografici o autobiografici, romanzi storici di ambientazione musicale, thriller, gialli e ogni genere contemplato dalla narrativa. I riferimenti musicali possono riguardare qualsiasi genere attuale o del passato.
Partecipazione gratuita
Primo premio: pubblicazione cartacea dell’opera
Cinzia Zuccarini
La metà d’un soldo
Prudenza è una giovane orfana che viene inviata dal Conservatorio della Pietà, dove è stata allevata, presso una nobile famiglia veneziana, affinché istruisca alla musica le giovani figlie del signore della Serenissima.
La storia ha luogo nel diciottesimo secolo e, oltre a illustrare gli aspetti già noti del fervore musicale della Venezia del Settecento, mira anche a mettere in luce il difficile ruolo femminile nelle dinamiche artistiche, interpersonali e sociali del tempo.
Funge da cornice la vicenda di un giovane archeologo dei giorni nostri che, fortunosamente, sul ciglio della strada che collega Venezia a Padova ha ritrovato i poveri resti di Prudenza.
Il breve romanzo inizia e termina con una narrazione esterna, ma si snoda poi nelle pagine del diario raccontate in prima persona, indagando i grandi temi irrisolti della maternità, dell’appartenenza, dell’origine e della destinazione di ognuno di noi.
Cinzia Zuccarini è diplomata in violino e laureata in Lingue e Letterature straniere, ha svolto attività concertistica in varie formazioni cameristiche e sinfoniche. Ha approfondito i rapporti fra musica e letteratura nel XVIII secolo pubblicando articoli per le riviste “Oggi e domani”, “Hortus Musicus” e collaborando al Dizionario dei Temi Letterari della UTET (è autrice della voce “Strumenti musicali”).
Ha pubblicato Una cronaca musicale, saggio sulla Commemorazione di Händel del 1784 di Charles Burney.
È docente di Inglese presso il Liceo Scientifico Masci di Chieti.
Collana Talia
pp. 112
14 x 21 cm
€ 14,00
ISBN 9791280270092
Sara Elisa Stangalino-Schulze
La consistenza dello spirito
È la vigilia del concerto che segnerà la svolta nella vita di Andrzej: l’incontro con Micol, che assiste all’evento, si rivela all’istante come ‘uno di quei processi che saldano l’universo’ nonostante le iniziali resistenze della donna che fin da subito intravede nel giovane sintomi d’instabilità. Micol non sa che Andrzej è affetto da una malattia ereditaria, complicata da una psicosi causata da un trauma che ha irrimediabilmente sfregiato la sua adolescenza: la morte prematura del fratello maggiore, Jurij, anch’egli concertista, nella quale Andrzej non tarda a riconoscere una cronaca annunciata della propria.
Dopo un’operazione chirurgica, col sostegno di Micol, Andrzej trova la forza per affrancarsi da una grave eredità spirituale: preparerà il secondo concerto di Rachmaninov, l’ultimo eseguito da Jurij prima di morire.
Per lavorare il concerto Andrzej tornerà in Russia nei luoghi della sua infanzia. Là, nonostante l’aggravarsi delle crisi, troverà lo sprone per elaborare il dolore nella direzione di una nuova, luminosa apertura che svelerà il senso della propria arte ed esistenza.
Sara Elisa Stangalino-Schulze, diplomata in conservatorio, si laurea in Lettere con lode e consegue il dottorato di ricerca in Musicologia dietro la guida di Lorenzo Bianconi.Ha pubblicato monografie e saggi sulla cultura letteraria e musicale nei secoli xvii-xviii per editori di rilievo internazionale e dal 2013 collabora alla Cavalli Gesamtausgabe avviata dall’editore Bärenreiter col sostegno della Yale University. Nel 2019 vince il premio della Fondazione Alexander von Humboldt per ricercatori esperti.
È attualmente ricercatore nell’Università di Jena.
Anita Piscazzi
Per voce sola
Monologo interiore denso di cadenze ritmate fino all’ossessione creativa e amorosa della protagonista. Il cuore della narrazione è concentrato sugli ultimi giorni dell’esistenza di Anna Magdalena Bach costretta a vivere, dopo la morte di Johann Sebastian Bach, in una misera stanza a Lipsia accettando l’aiuto economico del Consiglio della Città, fino alla sua morte avvenuta il 27 febbraio 1760.
Il monologo è una narrazione poetica abitata da pensieri e da visioni di presenze, come sua nonna e Bach che diventeranno interlocutori molto cari alla protagonista che rifiuterà la realtà esasperando il delirio, fino a sentirsi prigioniera di un’esistenza non voluta.
Ma chi era Anna Magdalena Bach-Wilcke? Finalmente l’abbiamo ritrovata.
Anita Piscazzi, poeta, pianista e ricercatrice. Si occupa di studi etnomusicologici e didattico-musicali. Ha pubblicato: Amal (Palomar, 2007), Maremàje (Campanotto, 2012), Alba che non so (CartaCanta, 2018), Ferma l’Ali, cd poetico-musicale (desuonatori, 2020).
Tradotta in diverse lingue, è in “Ossigeno Nascente” (Atlante dei poeti contemporanei italiani-Università di Bologna) e in Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea (Raffaelli, 2018).
Cura la rubrica di musica e di poesia del “SimposioItaliano”, revue culturelle française bilingue.
© foto Vincenzo Nicolello
Davide Buzzi
L’estate di Achille
Nel marzo del 1993, sotto il cavalcavia del Corvetto a Milano, improvvisamente compare un barbone seminascosto da un eskimo. Suona una chitarra e accanto ha un carrello per la spesa stracolmo;
dal cappuccio che tiene sulla testa, sbuca un pezzo di sigaretta e qualche nuvola di fumo.
Non sembra diverso dagli altri barboni, ma quello è un luogo inusuale dove fare musica; il Corvetto è un quartiere con mille problemi di convivenza sociale, di emarginati, zingari e altro ancora, un posto dal quale stare lontano!
Davide lo avvicina e comprende che quell’uomo non è un barbone qualunque, ma che potrebbe trattarsi di un musicista tradito dagli eventi della vita.
Nei giorni a seguire si ferma spesso al cavalcavia per ascoltare le canzoni che con voce distrutta da migliaia di sigarette lo sconosciuto diffonde unicamente per se stesso. Finché il barbone inizia a raccontare del suo passato, di una vita tribolata e senza padre, di sua madre che nulla poteva contro il suo carattere ribelle e della sua fuga da casa nel 1968. L’uomo parla della droga che negli anni settanta ogni giorno mieteva giovani vittime, della sua dipendenza dall’alcol, delle serate passate a suonare nei locali, di festival musicali e altro ancora. Piano piano un sorprendente segreto inizia a venire a galla…
Davide Buzzi è fotografo, giornalista, cantautore e autore, Davide Buzzi ha pubblicato cinque CD, l’ultimo Radiazioni sonore artificiali non coerenti (2021).
Nel 2013 esce il suo primo libro Il mio nome è Leponte… e nel 2020 il thriller/spoof Memoriale di un anomalo omicida seriale.
Ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: Targa Città di Milano (1997); Premio Città San Bonifacio (Verona, 2000); Premio Myrta Gabardi” (Sanremo, 2002; due nomination agli ISMA Award di Milwakee e una per i NAMMY Award di Niagara Falls, per la canzone The She Wolf (2012).
Romeo Mario Pepe
Suite Helèna
Come giocolieri imprecisi i personaggi che si animano nella Suite Helèna cercano di comporre geometrie insolubili. Il romanzo è pervaso di desideri irrealizzati e nessuno dei protagonisti vuole abbandonare la scena. In loro c’è come una grande pulsazione che li spinge a raggiungere la soluzione finale dove l’imprevedibile prenderà il sopravvento.
La musica che guida e anima queste pulsazioni non è una cornice anonima ma nella sua impalpabilità coccola e accarezza uomini e donne portandoli alla consapevolezza della caducità del destino e dell’imponderabile.
Chi è Mauro? Chi sono i suoi genitori? Perché è stato abbandonato alla nascita? Ed Helèna, una pianista russa che vive in Italia, perché diventa la sua insegnante?
Dietro tutto questo c’è un amore, nato per caso, ma diventato il segno tangibile della possibilità che un amore percorra il proprio tempo senza lasciarsi contare dal tempo degli uomini.
Mauro ne sarà consapevole soltanto alla fine e dovrà imparare a perdonare.
Romeo Mario Pepe è pianista, Compositore, Direttore. Oltre la musica ha anche altre due grandi passioni: la fotografia e la scrittura.
Come concertista ha suonato negli Stati Uniti, in Brasile, in molti paesi europei e nelle maggiori istituzioni pubbliche italiane. Si è esibito per RAI1 e Rete4. È autore del primo Musical (1999) su Madre Teresa di Calcutta e di oltre 15 musical sui miti greci, ha inoltre scritto musiche per cortometraggi, film e teatro.
Ha pubblicato I quadri che suonano Edizioni EDISUD ed è Direttore editoriale di “HelloSalerno”.