QUANTA CERTEZZA ABBIA DA’ SUOI PRINCIPII LA MUSICA

un trattato di Agostino Steffani

edizione critica a cura di Michele Geremia

 

 

La dotta dissertazione Quanta certezza abbia da’ suoi principii la musica – stampata ad Amsterdam nel 169 – nasce come risposta a un misterioso marchese A.G. che chiamò in causa Steffani.

La pubblicazione riscosse immediatamente un notevole successo. Il fisico, architetto e matematico Giordano Riccati, nelle sue Notizie di monsignor Agostino Steffani, scrive che «fu tanto applaudita specialmente in Germania» e che «se ne fece la traduzione in lingua tedesca ed otto volte si ristampò».

Quanta certezza è un vivace spaccato della cultura enciclopedica di Steffani che unisce il sapere dell’alto prelato a quello più disinvolto dell’uomo di corte, dalle sacre scritture ai padri e ai dottori della chiesa, dalla filosofia alla medicina, dall’astronomia alla geometria fino alla storia antica.

DISPONIBILE IN FORMATO CARTACEO E DIGITALE

 

Formato digitale (Pdf in CD-rom, contenente anche il CD-audio con la registrazione della Psalmodia vespertina di Agostino Steffani)


Scritta da uno Steffani non ancora ventenne, la Psalmodia vespertina fu pubblicata nel 1674 e dedicata agli elettori di Baviera. Questa raccolta, che conta tredici salmi e un Magnificat per doppio coro e organo, segna la conclusione del breve periodo di formazione del giovane musicista nella città eterna.

 

Con l’acquisto del libro, in omaggio CD-rom e CD-audio

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Ascolta un brano: Laudate Dominum

di "Psalmodia vespertina" di Agostino Steffani

MICHELE GEREMIA

Diplomato in organo e in clavicembalo al Conservatorio di Castelfranco Veneto, si è laureato all’Università di Padova, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in musicologia. Ha curato l’edizione critica della Psalmodia vespertina e della raccolta Sacer Ianus quadrifrons di Agostino Steffani (2011). Svolge attività concertistica, sia come solista, sia in formazioni corali, orchestrali o da camera, in Italia e all’estero ed è direttore artistico dell’ensemble Seconda Prattica, un gruppo dedito all’approfondimento del repertorio barocco mediante l’uso degli strumenti originali. È titolare dell’organo Zordan (1882) nella chiesa arcipretale di S. Antonio Abate a Marostica.

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