Emanuele Muzio, l’unico allievo di Giuseppe Verdiatti del convegno – Zibello, 25 ottobre 2009
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A Verdi non piaceva dare lezioni di musica e non volle mai avere allievi, ma per uno fece un’eccezione: era Emanuele Muzio, nato a Zibello e più giovane di appena otto anni, ma sufficienti per fare di lui un devoto del Maestro. Fra 1844 e 1849 Verdi insegnò a Muzio armonia, composizione e contrappunto, ma presto fra i due si stabilì anche un rapporto di amicizia. Tentata la strada della composizione, Muzio capì ben presto che la sua vocazione era piuttosto l’insegnamento e la direzione d’orchestra. Lavorò negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia, dove morirà nel 1890, distinguendosi per la severità e la passionalità delle sue direzioni e per l’abilità nell’insegnamento del canto, durante il quale ebbe allieve destinate a diventare celebri, come Adelina Patti. Autore di molta musica da camera, Muzio ha vissuto a lungo nella critica all’ombra di Verdi.
LEGGI un estratto
Introduzione
Presentazione degli atti del convegno
Gaspare Nello Vetro Muzio direttore d’orchestra e maestro di canto
Raffaella Nardella Le frequentazioni di Muzio dello studio di Verdi
Giuseppe Martini Emanuele Muzio compositore
Edy Bernasconi Le cinque giornate di Milano e la fuga di Muzio a Mendrisio
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